Toponomastica medievale di Roma.
Elenco dei principali toponimi in uso nella città entro le mura durante i Secoli IX-XII (prima del Comune
e della divisione in rioni) esclusi quelli derivati da nomi di taverne, locande, palazzi aristocratici, di proprietari di vigne
(ad Luna, ad Freiapanos, Tor de' Melangolo, ecc.).
ad Adrianum/Castellum: la Moles Adriani che prenderà il nome di Castri S. Angeli nel XIII Secolo.
in Agones: Platea Agonis divenuta per corruzione piazza Navona,
in Albiston: località attorno a Santa Balbina.
ad Elephantus/Aliphantus: Zona dal Foro Olitorio a ponte S. Maria, per la presenza della grande statua dell'Elefante in bronzo dorato.
Alta Semita: mantiene l'antico toponimo imperiale, corrisponde all'odierna via del Quirinale.
ad Apothecas Obscuras: le numerose attività commerciali e artigiane prive di finestre, quindi oscure, durante il Medioevo avevano sede tra le rovine del Circo Flaminio; oggi è via delle Botteghe Oscure (vedi Castrum Cimeum).
Arcus Novus/ Arco Maggiore: arco che sorgeva nell'attuale via del Corso, all'altezza di Palazzo Odescalchi.
in Arenula: dalla rena o sabbia del Tevere, nome corrotto poi in Regola.
Argileto/Argiletum: percorreva il quartiere popolare della Suburra fino al Foro romano, corrispondente alle attuali via Leonina e via della Madonna dei Monti.
Ascesa Prothi/Clivus Argentarii: strada che saliva il Campidoglio congiungendo la via Lata
con la via Sacra. Poi diventata via di Marforio.
Balnea Neapolis: con la corruzione diventa Magnanapoli; l'etimologia è discussa.
Biberatica: contrada che occupava tutto il versante Ovest del colle Quirinale fino all'esedra dei
mercati traiani.
Caballi Marmorei/de Caballo: regione divenuta Monte Cavallo, ossia il colle Quirinale.
Caccabariis: deriva dai fabbricanti di caldaie, i cacabi, nel Rione medievale Arenula (Regola).
Calcaria: la contrada dei calcarari era a nord del Circo Flaminio, oggi fra via delle botteghe Oscure e Corso Vittorio.
Campus Torrecchiani: parte dell'odierna via dei Fori Imperiali, all'altezza di San Lorenzo in Miranda fino a piazza delle Carrette. Le piazze non lastricate venivano chiamate campus.
Campus Kaloleonis/Campo Carleo: località tra il Foro Traiano e il Foro di Nerva. Il nome deriva da
Kaloleo, nobile greco del X Secolo, che aveva proprietà nella zona.
ad capita domorum: ovvero capo le case, la zona che, segnando da confine orientale dei rioni Colonna e Trevi,
indicava il limite dell’abitato oltre il quale ci si inoltrava nella campagna.
Parliamo della zona a Nord-Est di P.za Barberini.
Caput Africae: è l'antica Vicus Capitis Africae romana, che saliva dalla valle del Colosseo, costeggiava il lato est
del tempio del Divo Claudio, fino alla sommità del Celio, dove
oggi è piazza della Navicella, per proseguire e scendere poi fino alla Porta Metronia.
Caput Tauri: la contrada presso Porta San Lorenzo, la quale era chiamata Porta Taurina.
Castrum Cimeum/Castrum Aureo: nome medievale del Circo Flaminio, ora scomparso:
era situato nella parte meridionale del Campo Marzio che si affacciava sul Tevere.
La parete Nord corrisponde all'odierna via delle Botteghe Oscure.
Cella Nova: contrada attorno a San Saba.
Cimbro: la contrada circostante ai Trofei di Mario, nell'odierna P.za Vittorio Emanuele.
Circus Florae: l'attuale piazza Barberini, o la zona degli Horti Sallustiani. Tracce del circo sono
rimaste nelle sostruzioni di palazzo Barberini.
Clivus Pollius:corrotta anche in Carapullo. Località della Suburra in Rione Monti, sotto San Pietro in Vincoli.
Clivus Publicius: salita dal Circo Massimo all'Aventino, oggi Clivo dei Publicii.
Clivus Scauri: oggi Clivo di Scauro, sul Celio, nome di origine classica.
Decennia: località del Celio, sulla via che conduceva a Porta Metronia.
Diburo: in Rione Pigna, si estendeva da S. Maria in via Lata fino al Camiliano. Il nome deriva dal porticus Divorum.
ad Duos Amantes: località presso l'odierna piazza del Collegio Romano (Camiliano).
ad Gallinas Albas: zona a metà dell'odierna via Panisperna, conosciuta anche come ad Gallinariis.
Hortus mirabilis: nei pressi della parrocchia dei SS. Apostoli, sotto al colle Quirinale.
iuxta Lateranis/in Lateranis: dove sorgeva il palazzo di Plauzio Laterano, zona su cui furono
edificati la Basilica ed il palazzo del Patriarchìo.
Insula Lycaonia: l'isola Tiberina o di San Bartolomeo.
ad Jerusalem: la zona della Basilica di Santa Croce in Gerusalemme.
Macello sub templi Marcelli: i macelli di Ripa, davanti a monte Savello (vedi).
Macellum Lybiae: il Macello di Livia, nei presi di Santa Maria Maggiore.
Marmorata: regione medievale che andava dall'angolo occidentale dell'Aventino,
fino alla Schola Greca (vedi).
Mercato: nel Medioevo si intendeva principalmente quello di piazza dell'Aracoeli.
Mica Aurea: contrada di Trastevere nei pressi di S. Cosma e Damiano.
ad Minerva: zona del Rione Pigna che deve il nome al Tempio di Minerva Calcidica.
Mons Acceptorum: la zona di Montecitorio.
Mons Testarum/Monte del Pallio: monte Testaccio, o monte dei Cocci.
Monte Giordano/Mons Ursinorum: sito strategico in quanto collocato tra due arterie principali:
la via Recta e a ridosso della via Papalis. Era zona di proprietà di Giordano Orsini.
I rami della famiglia presero a distinguersi dagli altri con il nome di Orsini de Monte, rispetto agli Orsini
de Campo residenti in Campo de' Fiori e agli Orsini de Ponte residenti in prossimità del vicino Ponte Sant'Angelo o nell'omonimo castello.
Monte Augusto: il Mausoleo di Augusto e zona circostante.
Monte Aureo: sul Gianicolo, corrotto in Montorio.
Monte Faffo: nome medievale di Monte Savello, se ne ignora l'origine.
Il toponimo deriva dal rilievo creato dalle rovine di parte del Teatro di Marcello,
a cui vennero ad aggiungersi i detriti alluvionali depositati dal Tevere. Con la successiva fortificazione
a partire dal secolo XI forse ad opera dei Pierleoni, prese poi il nome dai Savelli
che ne furono i principali proprietari.
Monte Pipino: nei pressi dei Trofei di Mario (Cimbro), odierna P.za Vittorio Emanuele.
Ad Naumachia: zona fra Porta Angelica e l'odierna piazza del Risorgimento. Con questo termine
gli antichi indicavano sia uno spettacolo rappresentante una battaglia navale, sia il bacino, o in
senso lato l'edificio in cui si teneva.
Orrea/Horrea: antica zona dei magazzini che comprendeva la pianura sotto l'Aventino, sul Tevere.
Pallacina: l'antico vicus Pallacinae nei pressi dell'attuale piazza del Gesù.
Pallaria: sul versante meridionale del Palatino, corruzione della vecchia Regio Palladii.
Parionis: significa parete, muraglia. Dà il nome al Rione e trae origine dalle grosse pareti dello
Stadio di Domiziano; il Rione si estende infatti da Piazza Navona a Chiesa Nuova, giù fino al
Teatro di Pompeo.
ad Pauli: contrada che prende il nome da S. Paolo alla Regola, nei pressi dell'odierno Ghetto.
in Platana: la zona di S. Eustachio, presso i portici di Pompeo.
Ponti: rimanevano quattro dei nove ponti antichi: Aelius, Cestius, Fabricius, Sancte Mariae.
Porticus Gallatorum: antica contrada che sorgeva da Piazza Montanara fino a Bocca della Verità.
La chiesa voluta da Galla, figlia di Simmaco prese il nome di “Santa Maria in portico” dai vicini portici
e forse dai ruderi di quelli dell'abitazione stessa della fondatrice, chiamati nel Medioevo Porticus Gallatorum
(oggi piazza e chiesa non esistono più).
Prati di Nerone: la zona dietro alla Mole di Adriano.
ad Quatuor Portas: posterule fra Ripetta e Ponte Elio, sul Tevere.
Ripa Romea/Ripe Romee: a Trastevere, allora il più importante porto di Roma.
Schola Greca: nome dato ai numerosi stabilimenti bizantini sorti nei pressi di S. Maria in Cosmedin
(Sancta Maria in Schola Graeca), nel Rione Ripa.
Scorticlaria: contrada del Rione Ponte dai confini incerti, forse parte dell'odierna via dei Coronari.
Deve il nome ai conciatori di pelli qui operanti. Era chiamata anche via Recta e Includeva il Monte
Giordano (vedi).
ad Septem Cupellas: in località S. Salvatore delle Coppelle, nel Campo Marzio. Dal latino cupa, ossia barile,
recipienti di legno che contenevano 10 “fojette“, pari a circa 5 litri di vino.
Silicis Arcioni: strada lastricata fra il colle Quirinale occidentale e la Torre delle Milizie, detta
Selciata degli Arcioni, dal nome di una nobile famiglia. Da non confondere con l'Ascesa degli
Arcioni, un vicolo poco distante.
ad Superagio: parte del monte Esquilino, dove sorge la Basilica di S. Maria Maggiore.
Trivii: il trivio tuttora esistente nella piazza dei Crociferi. Diede il nome al Rione Trevi.
Urbis Ravennae: corrispondeva a parte dell'odierno Trastevere, ove risiedevano le milizie di ravennati.
Talvolta tutto Trastevere prendeva il nome Ravennatium.
Ad Velum Aureum: al Velabro
Via Lata: oltre alla Regione dava il nome a quella parte di via del Corso che oggi va dal Campidoglio a piazza Sciarra.
Via Peregrinorum: corrisponde a via dei Banchi Vecchi.
Via Papalis: lunga strada delle proocessioni papali, oggi via dei Banchi Nuovi, via del Governo
Vecchio, piazza Pasquino, fino al Campidoglio e a via San G. Laterano.
Vico Longo: l'antico vicus longus, lunga strada quasi parallela all'odierna via XX settembre.
Vico Patricii: corruzione dell'antico Vicus Patricius, che corrisponde all'attuale via Urbana.
Vinee Trademarii. La vigna di Gastaldo Tedemario si estendeva, nell'odierno Rione S. Eustachio,
da piazza S. Nicola a Cesarini fino a piazza dei Satiri.
Le 18 Porte di ingresso all'Urbe.
Flaminia nunc Populi
Collatina nunc Pinciana
Collina nunc Salara
Viminalis/Nomentana nunc S. Agnetis
Querquetulana nunc clausa
Esquilina nunc S. Laurentii
Praenestina nunc Maior
Asinaria/Coelimontana nunc S. Joannis
Latina
Capena/Appia nunc S. Sebastiani
Ostiensis nunc S. Pauli
Navalis nunc Portuensis
Settimiana
Ianiculensis nunc S. Pancratii
Fontinalis nunc Septimiana
Cornelia nunc S. Petri
Gabiusa nunc clausa (Metronia)
Praetoriana nunc clausa
(nunc clausa=ora chiusa)
Chiese altomedievali come toponimi
Dal Catalogo di Cencio Camerario compilato nel 1192, futuro papa Onorio III.
Sono in totale 315 chiese, molte delle quali oggi scomparse. Molti luoghi di culto avevano annessi
un monastero e/o un ospizio per i pellegrini, terreni, ecc.
risalenti al IV Secolo o precedenti
Sancti Adriani, ex curia del Senato al Foro; Ecclesie beati Petri (San Pietro al Vaticano);
S. Maria ad Martyres (ex Pantheon); titulus Aquilae et Priscae, oggi S. Prisca sull'Aventino;
Santa Maria in Trastevere; Santa Croce in Gerusalemme (vedi voce ad Jerusalem);
Santi Giovanni e Paolo, al Celio;
San Vitale in Fovea: Nella località del Puteus Probae non lontano dalla monumentale scalea del vicus Longus
al Quirinale, si iniziò la costruzione dopo il 386 della prima basilica imperiale romana dedicata al nuovo culto;
Santa Bibiana, Esquilino (sorgeva nell'area degli Horti Liciniani, poco distante dal ninfeo
comunemente noto come tempio di Minerva Medica. Nei pressi della chiesa sorgeva un antico
cimitero, detto dalle fonti ad ursum pileatum);
Santi Vito e Modesto, è collocata in prossimità dell'Arco di Gallieno, addossata alle antiche Mura serviane,
e sorge sull'area un tempo occupata dal Macello di Livia, che più tardi si trasformò in luogo
di martirio per molti cristiani;
Sanctis Quatuor (SS. Quattro Coronati), un complesso monastico fortificato al Celio;
San Lorenzo fuori le mura, all'inizio della via Tiburtina; Mausoleo di Santa Costanza (Costantina), all'inizio
di via Nomentana; Sancto Johanni Lateranensi; San Paolo alla Regola (vedi Pauli);
San Paolo fuori le mura, lungo la via Ostiense; San Clemente al Celio; Santa Pudenziana (sancte Potentiane),
situata in via Urbana (l'antico vicus Patricius) nel rione Monti; San Lorenzo in Panisperna;
Santi Marcellino e Pietro al Laterano, in via Merulana; San Marcellino al Corso;
Santa Susanna alle Terme di Diocleziano; San Lorenzo in Damaso, oggi incorporata nel palazzo della Cancelleria,
vicino a Campo de' Fiori; San Marco (Santi Marci) al Campidoglio;
Santa Anastasia, alle pendici del Palatino; Sancto Xisto, è registrata nei documenti
come il titulus Crescentianae, nel rione Celio;
Sancto Cesario Grecorum (in Palatio), ogi scomparso, era un oratorio che sorgeva come dice il nome, sul Palatino;
risalenti al V Secolo
Sancte Marie Majori; Sancto Apostolo Petro ad Vincula; Sancto Martino in Montibus, oggi basilica
dei Santi Silvestro e Martino ai Monti; Sancte Praxedi, in via San Martino ai Monti;
Santo Stefano Rotondo al Celio, conosciuta anche come Santo Stefano in Girimonte, Santo Stefano
in Querquetulano per la sua vicinanza ad un querceto, Santo Stefano in capite Africae
per la sua vicinanza all'antico Vicus Capitis Africae (vedi);
Sant'Agata dei Goti (monasterio sancte Agathe), in via del Mazzarino, nel rione Monti;
Sancto Laurentio in Lucina, sorta sulla residenza dell'omonima matrona romana, rione Colonna;
Santi Bonifacio e Alessio all'Aventino; Santa Sabina all'Aventino; San Crisogono in Trastevere;
Sant'Eusebio all'Esquilino; San Sisto Vecchio a Via Appia; San Giovanni a Porta Latina;
Santa Balbina, nel rione di San Saba, in fondo a un'antica strada murata che è stata conservata identica;
risalenti al VI Secolo
Santa Maria Antiqua al Foro; San Teodoro al Palatino; S.ta Maria in Cosmedin (vedi Schola greca);
Santa Cecilia in Trastevere; Sant'Andrea e Gregorio al Celio; San Pancrazio al Gianicolo;
Santi Quirico e Giulitta, presso Tor de' Conti; SS. Apostoli nel rione Trevi;
Santi Cosma e Damiano, è situata nel Tempio della Pace, al Foro Romano;
Santa Maria in Xenodochio (o in Synodo), in piazza dei Crociferi;
Sancte Marie de Porticu, originariamente sorgeva con dimensioni sensibilmente minori dietro al
Portico di Ottavia;
Sancto Nicolao de Carcere, al Foro Olitorio, fu costruito sui resti dei Templi dedicati a Giunone Sospita, Giano e Speranza;
risalenti al VII e VIII Secolo
Sant'Angelo in Pescheria, perchè nelle sue vicinanze vi era il mercato del pesce che si svolgeva
nel vicino Portico d'Ottavia;
San Giorgio al Velabro, nella zona, che si estendeva a nord-ovest del Palatino ed era contigua
al Foro Boario e al vicus Tuscus; Santa Maria in via Lata, oggi via del Corso;
San Callisto, a Trastevere; Santa Maria in Domnica, al Celio, detta anche alla Navicella;
San Saba, situata sul "piccolo Aventino", fu per secoli l'unica presenza abitata della zona;
Santi Nereo e Achilleo a Caracalla; Sant'Agnese fuori le Mura, adiacente a Santa Costanza;
Santa Maria in Aquiro, in piazza Capranica; San Gregorio Nazianzeno in Campo Marzio;
Sant'Apollinare alle Terme Neroniane-Alessandrine, situata tra Piazza Navona e Palazzo Altemps;
San Lorenzo in Miranda, situata nel Foro Romano, all'interno del Tempio di Antonino e Faustina;
Sanctis Sergio et Baccho, oggi scomparsa, era all'interno del Foro Romano;
Sancte Trinitati Scottorum (degli Scozzesi), oggi San Tommaso di Canterbury, nel rione Regola;
Dal IX al XII Secolo
Santa Maria del Popolo, adiacente alla Porta Flaminia;
Santa Maria Nova (oggi Santa Francesca Romana), al Foro Romano;
S. Andrea de Columna, oggi scomparsa, era collocata a fianco della colonna di Marco Aurelio, da cui prese il nome;
San Bartolomeo all'Isola, sull''omonima isola (oggi Tiberina);
San Benedetto in Piscinula, in Trastevere, sulla piazza, così chiamata dal XII secolo, per essere
stata aperta sui resti di uno stabilimento di bagni pubblici;
San Pietro in Montorio, sul Gianicolo (vedi Monte Aurum);
San Tommaso in Formis, a margine della Villa Celimontana, presso l'Arco di Dolabella, deve il suo
appellativo in formis al vicino acquedotto Claudio (forma claudia in latino);
Sant'Anastasio de Trivio, oggi SS. Vincenzo e Anastasio, in piazza di Trevi;
San Salvatore in Lauro, nel rione Ponte, deve il nome ad un boschetto di lauri che esisteva nelle vicinanze;
Sant'Agnese in Agone, come dice il nome sorge in Piazza Navona;
Sancti Silvestri iuxta portam Septimianam, quindi nel XIV secolo col nome di San Silvestro della malva
e oggi come Santa Dorotea;
San Lorenzo in Piscibus, rione Borgo, forse per la presenza in quell'area di un mercato del pesce;
Sancto Nicolao de Furca, poi San Nicola degli Incoronati, rione Regola, oggi scompasa; era collocata
in piazza Padella, oggi non più esistente, tra le attuali via Bravaria e vicolo delle Prigioni.
Sancta Lucia de Confinio, scomparsa, si trovava in via del Corso. Nel XVI Secolo divenne Santa Maria Maddalena
delle Convertite a cui era annesso il monastero; Il terreno fu utilizzato nel 1878 per costruire Palazzo Marignoli;
Santa Lucia in Septisolio (Septem soliis), oggi scomparsa, fu costruita tra il caput circus (circo Massimo)
ed il Settizonio, vicino al monastero di San Gregorio al clivo di Scauro, ai piedi del Palatino, ad angolo con la via Appia.
Sancto Nicolao Funariorum, scomparsa, fu edificata in via Tor de' Specchi (l'odierna via del Teatro di Marcello)
vicino al versante occidentale del colle Capitolino;
San Nicolò de Columna, scomparsa, era una chiesetta appoggiata alla colonna traiana.
La colonna stessa era addirittura diventata il campanile della chiesa, perché un custode aveva posto
sulla sua sommità una piccola campana, che veniva suonata dal basso con una lunga corda.
Un’area cimiteriale annessa fu individuata dal Bosi nel 1906.
San Niccolò venne fatta demolire dal pontefice Paolo III nel 1536.